Malattia parodontale e disturbi cardiaci, perchè andare dal dentista non oltre i 6 mesi è fondamentale!
I pazienti con malattie gengivali dovrebbero essere avvisati del rischio maggiore di soffrire di malattie cardiovascolari, tra cui infarto del miocardio e ictus, e dell’importanza di gestire attivamente i fattori di rischio come fumo, mancanza di esercizio, eccesso di peso, pressione e una dieta ricca di grassi saturi e zuccheri raffinati.
Chi lo dice?
Questi i messaggi chiave della campagna educativa Perio & Cardio lanciata dalla Federazione Europea di Parodontologia (EFP) e dalla World Heart Federation (WHF), che si basa su un nuovo consenso scientifico basato su prove sui legami tra malattie parodontali e cardiovascolari e raccomandazioni di esperti sulla prevenzione e terapia per entrambi i tipi di malattia.
Tutto il materiale della campagna deriva dal consensus report “Periodontitis and cardiovascular disease”, pubblicato a febbraio dal Journal of Clinical Periodontology dell’EFP, che ha presentato i risultati del Perio-Cardio Workshop, tenutosi a Madrid nel 2019, che ha riunito 20 esperti mondiali nel campo della parodontologia e della cardiologia.
Sia quelle cardiovascolari che quelle gengivali sono malattie croniche diffuse e non trasmissibili. La parodontite, la più frequente, ha una prevalenza globale complessiva del 45-50% e la sua forma grave colpisce l’11,2% della popolazione mondiale. Le malattie cardiovascolari sono responsabili di 17,9 milioni di decessi all’anno in tutto il mondo (un terzo di tutte le morti), di cui 3,9 milioni in Europa (45% di tutti i decessi), con cardiopatia ischemica, ictus e ipertensione che portano allo scompenso cardiaco come cause principali.
Sebbene i tassi di mortalità stiano diminuendo, i numeri assoluti sono aumentati negli ultimi 25 anni a causa dell’invecchiamento della popolazione.