Malattie neurodegenerative, le nuove scoperte
Attraverso l’uso di una serie di tecniche biofisiche, un team di ricercatori della Oregon State University, negli Stati Uniti, è riuscito ad approfondire il funzionamento di alcune proteine motorie, che potrebbe essere associato a molte malattie neurodegenerative, dalla sclerosi laterale amiotrofica (SLA) alla malattia di Alzheimer.
I risultati dello studio sono stati pubblicati su eLife.
Il team, in particolare, ha studiato la dineina, una delle due proteine motrici (macchine molecolari’ che le cellule usano per convertire energia chimica in lavoro meccanico), all’interno delle cellule insieme alla kinesina.
Sono dei ‘veicoli’ in miniatura che attraversano la cellula su una sorta di binario noto come citoscheletro. La dineina, in particolare, è responsabile del trasporto in una sola direzione di un ‘carico’ che controlla proliferazione e differenziazione cellulare nel sistema nervoso dopo un danno e nel corso di rigenerazione.
Nello studio il team è andato ad approfondire una sub-unità della proteina, la catena intermedia, che agisce come legante di altre sub-unità, così come di due proteine, p1500Glued e NudE, studiandole sul fungo Chaetomium thermophilum.
Dai risultati è emerso che un malfunzionamento della dineina sarebbe una caratteristica precoce di malattie come SLA e Alzheimer. Capire la struttura di questa proteina e comprendere il suo funzionamento darà un contributo importante a una sempre maggiore conoscenza delle malattie neurodegenerative.