La collaborazione tra ortodontista e logopedista. A una perfetta unità dentofacciale corrisponde una perfetta articolazione del linguaggio e fonazione del bambino.
Da 10 anni a Medicaleden la collaborazione tra ortodontista e logopedista è realtà. Studi recenti di letteratura hanno ulteriormente avvallato l’idea che bambini con malocclusioni sviluppano maggiormente problemi di fonazione, alterazione del corretto punto articolatorio e disturbi oro-mio-funzionali. In questi pazienti un trattamento ortodontico e logopedico combinato può portare a una salute orale ottimale con risultati a più lungo termine.
Qualsiasi anomalia della posizione dei denti, della mandibola, della mascella o malocclusione non solo può dare problematiche funzionali di masticazione, all’articolazione temporo-mandibolare ed estetiche ma potrebbe anche influenzare negativamente la produzione di specifici suoni durante la fonazione e il linguaggio, specialmente nei bambini durante lo sviluppo.
Il processo finale coinvolto nella produzione del discorso è l’articolazione. I principali articolatori statici o immobili sono il palato duro, la cresta alveolare, ed i denti. I denti sono direttamente coinvolti nella produzione delle lettere f ; v ; t; d. Inoltre, contribuiscono a produrre i suoni della s; e ; z dato che il flusso respiratorio passa sopra al bordo inferiore dei denti incisivi superiori (Pena-Brooks e Hedge, 2000). In letteratura purtroppo ci sono molto pochi studi che hanno esaminato l’articolazione e l’apparato oro-miofunzionale nei bambini con necessità di un trattamento ortodontico.
Informazioni più dettagliate sull’argomento e sulle caratteristiche oro-miofunzionali nei bambini con necessità di un trattamento ortodontico dovrebbero portare a un migliore orientamento multidisciplinare di questi pazienti e un maggior risultato a lungo termine circa l’aspetto dentofacciale e del linguaggio.
In uno studio pubblicato su Oral Disease di maggio 2015 si parla proprio di questo. Sono stati presi in considerazione 56 bambini con necessità di un trattamento ortodontico e 56 bambini di età sovrapponibili (range: 7-12anni) senza la necessità di un trattamento ortodontico. Due ortodontisti hanno effettuato gli esami ortodontici intra ed extraorali su tutti i bambini inclusi in questo studio controllato, e sono state registrate le tipologie di malocclusione (classi di Angle, overbite, overjet, deep- bite, open-bite, cross-bite etc), e l’analisi fonetica. L’inventario fonetico riguardava quali consonanti e vocali il paziente fosse in grado di produrre correttamente nella sua lingua madre.
Le valutazioni oro-miofunzionali invece sono state le seguenti, come proposto nel protocollo di Lembrechts et al (1999): funzione delle labbra (posizione a riposo, chiusura delle labbra, la dispersione degli angoli della bocca, protrusione delle labbra, posizione delle labbra durante la deglutizione), funzione della lingua (posizione della lingua a riposo, protrusione della lingua, retrazione della lingua, sollevamento lingua contro il labbro superiore, depressione lingua contro il labbro inferiore, i movimenti laterali della lingua, posizione della lingua durante la deglutizione), durante l’azione di soffiare, succhiare, e deglutire. Dai risultati dello studio gli autori hanno potuto riscontrare un impatto significativo dell’occlusione sul linguaggio e maggiori problematiche nella pronuncia e fonazione di s, n, l, t nei soggetti con malocclusioni che richiedevano un trattamento ortodontico. Molti altri fenomeni sono stati osservati più frequentemente in quest’ultimo gruppo, cioè il posizionamento delle labbra interposte durante la deglutizione, funzione alterata della lingua a riposo, la respirazione orale, la postura a bocca aperta, la posizione della lingua protrusa a riposo. Inoltre, tutti i bambini caratterizzati da una spinta linguale hanno manifestato anche una posizione della lingua più anteriore a riposo.