Il cibo che guarisce le malattie
Non è una novità che la migliore terapia quando siamo ammalati sia il digiuno, e questo anche perchè mangiando male ci ammaliamo. Ricerche realizzate dall’Università di Tor Vergata e dal Brander Cancer Research Institute del New York Medical College in coordinamento con Enea e pubblicate sull’International Journal of Molecular Science confermano, se mai ce ne fosse bisogno, che il cibo può contribuire a contrastare i rischi di malattie come obesità, diabete di tipo 2, ipertensione, senescenza e patologie cardiovascolari.
Gli studi sono focalizzati sull’azione di alcune sostanze come polifenoli, acidi grassi polinsaturi e altre ancora, nel contrastare le malattie e nel contribuire a prevenire l’insorgenza di tumori, e sull’azione benefica di alcuni componenti di alimenti come il tè verde, la curcumina e il resveratrolo contenuto nei frutti scuri, in grado di modulare il funzionamento di innumerevoli geni. I polifenoli contenuti ad esempio nel tè verde, intervengono nella regolazione del metabolismo epatico mentre gli acidi grassi polinsaturi, i cosiddetti omega-3, contenuti nei semi di lino e in molti pesci, possono modulare il metabolismo lipidico, hanno proprietà anti-infiammatorie e anti-aggreganti e sono inversamente correlati con il rischio di disturbi neurologici, come ad esempio l’Alzheimer. Da buon ultimo un recente studio del gruppo di ricerca sull’ingegneria e rigenerazione/riparazione tissutale, condotto dal laboratorio di Diagnostica e Metrologia dell’Enea e le Università di Tor Vergata, Urbino e la Sorbonne di Parigi, pubblicato sull’International Journal of Medical Sciences ha dimostrato che gli omega 3 sono anche in grado di portare benefici in chi soffre di distrofia muscolare.