Antibiotico resistenza: entro il 2050 in Italia 450.000 morti, col triste primato in classifica
Entro il 2050 in Italia ci potrebbero essere 450mila morti a causa della resistenza agli antibiotici (Amr), 2,4 mln di morti nei 33 Paesi Ocse, con un costo per il nostro Servizio sanitario pari a 13 miliardi di dollari. E l’Italia è già oggi al primo posto tra i paesi Ocse per mortalità, con 10.780 decessi l’anno a causa di infezioni da uno degli 8 batteri ormai resistenti ai farmaci antibiotici.
Ma quali sono le cause?
Una delle principali riguarda l’uso eccessivo di antibiotici negli allevamenti animali, in Italia più che negli altri Paesi. In generale, infatti, fino al 75% degli antibiotici utilizzata per l’acquacoltura può disperdersi nell’ambiente circostante ed il 70% degli antibiotici è oggi impiegato proprio per gli animali.
…ma soprattutto costi paurosi
L’Amr rappresenta il maggior rischio per la tenuta dei conti della sanità nei prossimi 10 anni, con un costo mondiale di 120 mld di dollari al 2050.
Cosa Stiamo facendo?
L’Oms ha vietato l’uso di antibiotici per favorire la crescita degli animali, permettendolo solo in caso di malattia e previa prescrizione, ma il problema, è dato dal mercato nero parallelo, che sfugge ai controlli pur stringenti.
Ma il contrasto all’Amr passa anche dai nuovi farmaci, al cui sviluppo stanno puntando le aziende del farmaco data l’attuale scarsità di nuove molecole in questo ambito: 59 sono i nuovi antibiotici in fase di sviluppo, di cui 17 per il trattamento delle infezioni più pericolose.