Ruoli di genetica e di neuroanatomia nell’obesità |AZdentist
Quale ruolo la genetica e la neuroanatomia svolgono nell’obesità?
I ricercatori hanno dimostrato che pazienti con un BMI più elevato
- avevano una ridotta flessibilità cognitiva,
- una ridotta capacità di ritardare la gratificazione e
- una memoria verbale peggiore
- hanno l’amigdala e la corteccia prefrontale sinistra più voluminosi.
I medici dovrebbero considerare come il modo in cui pensiamo possa renderci vulnerabili all’obesità e come l’obesità sia geneticamente intrecciata con la struttura del cervello e le prestazioni mentali.
Ci sono evidenze scientifiche?
I correlati neurocomportamentali dell’obesità sono in gran parte ereditabili: la maggior parte dei geni associati all’obesità sono espressi nel sistema nervoso centrale. L’obesità è stata anche associata a fattori neurocomportamentali come la morfologia del cervello, le prestazioni cognitive e la personalità.
Infatti i ricercatori hanno scoperto che le persone con un BMI più alto hanno mostrato
- flessibilità cognitiva,
- capacità di ritardare la gratificazione,
- abilità visuospaziale e
- memoria verbale ridotte
- Tendevano ad avere una corteccia prefrontale sinistra più spessa e
- una corteccia prefrontale destra più sottile (nb. studi precedenti hanno dimostrato che il danneggiamento della corteccia prefrontale destra può portare ad un aumento dell’intake!).
- Aumentato il volume nell’amigdala di sinistra, che si ritiene svolga un ruolo in risposta ai segnali alimentari.
- Avevano un volume ridotto nelle strutture entorino-paraippocampali, che sono associate alla memoria episodica e alla mediazione del contesto.
Ciò suggerisce un modello in cui le persone inclini all’obesità sono più sensibili agli stimoli del cibo visivo e meno capaci di resistergli considerando il contesto negativo di mangiare, come l’aumento di peso.
Molti dei soggetti studiati erano fratelli, inclusi gemelli omozigoti, cosa che ha permesso ai ricercatori di determinare l’ereditabilità. Utilizzando metodi statistici, i ricercatori hanno scoperto che molti dei tratti cognitivi e neurologici hanno legami genetici con l’obesità. Ciò suggerisce che il ruolo svolto dalla genetica nell’obesità si manifesta almeno parzialmente attraverso l’anatomia cerebrale e le funzioni cognitive.
Come comportarsi?
Modificando i fattori neurocomportamentali con l’allenamento cognitivo, per migliorare la capacità delle persone di resistere al cibo, per esempio, potrebbe essere di grande aiuto nella perdita di peso. Gli interventi non dovrebbero concentrarsi solo sulla dieta, ma anche nel riconoscere il profilo neurocomportamentale con cui l’obesità è geneticamente intrecciata. Tali interventi potrebbero aiutare le persone a rimanere magra nonostante il loro imprinting genetico.