Onicofagia, l’importanza del ruolo del dentista | azdentist
Onicofagia, l'importanza del ruolo del dentista | azdentist

Quando si portano troppo spesso le mani in bocca per rosicchiare unghie e staccare pellicine delle dita, il rischio non è solo rovinare l’estetica delle mani, ma anche di infezioni e di danneggiare la salute del cavo orale, con minacce non indifferenti per denti e gengive.

E la diagnosi precoce spesso spetta proprio all’Odontoiatra, che individua lesioni precoci agli incisivi non correlate con l’età del paziente.

Quali sono le persone più a rischio?

A rischiare sono soprattutto i bambini e i ragazzi, perché nell’età dello sviluppo il continuo rosicchiamento delle unghie può compromettere addirittura la corretta formazione delle ossa facciali e comportare delle malocclusioni dentali (quando i denti dell’arcata superiore non sono perfettamente allineati con quelli dell’arcata inferiore), con riverberi possibili su tutto il resto dell’organismo, dalla postura alla deglutizione, dalla suscettibilità alle cefalee tensive a dolorabilità mandibolare e facciale.

Il mangiarsi le unghie, disturbo tecnicamente detto ‘onicofagia’, può arrivare a interessare tre persone su dieci, soprattutto in età pediatrica, è un vizio molto diffuso tra i 7 e i 10 anni; esiste un disturbo comportamentale alla base, in generale l’incapacità di autoregolarsi, di gestire la noia e lo stress e anche gli aspetti emotivi e relazionali. 

Quando l’abitudine diventa radicata la persona si espone a infezioni batteriche, virali e fungine e non da ultimo parassitosi (come gli ossiuri, diffusissimi parassiti intestinali le cui spore si annidano facilmente proprio sotto le unghie) e questo contatto continuo col cavo orale può trasmettere queste infezioni dalla mano alla bocca e viceversa, in una trasmissione senza fine a doppia direzione.

Oltre al danno estetico evidente per le mani, si può avere anche un trauma fisico dei denti specie degli incisivi, in prima linea nel lavoro di rosicchiamento delle unghie; lesioni anatomiche di usura (chi mangia le unghie o anche le penne usa per ore senza accorgersene i propri incisivi, come un roditore), che possono portare a malocclusioni alterando anche lo sviluppo delle ossa facciali; lesioni gengivali e rischio di retrazione gengivale e vera e propria infiammazione delle gengive, quindi di gengiviti.

Cosa fare allora per aiutare a perdere il vizio?

Per i più piccoli le soluzioni più semplici sono l’applicazione dello smalto amaro che si pennella sulle dita del bambino e fa da deterrente a mettere le mani in bocca; poi ci sono anche i guanti o i pigiamini con i guanti integrati.
In generale aiuta molto la pratica dello sport e tutto ciò che favorisce la gestione di noia e stress