Implantologia

L’implantologia orale è quella branca dell’odontoiatria che si occupa di sostituire i denti mancanti con altrettante radici sintetiche ancorate nell’osso che possono sostenere denti singoli, gruppi di denti o possono anche fungere da supporto per una protesi completa (la cosiddetta dentiera).

Che cosa è?
E’ la branca che si occupa di sostituire i denti mancanti con delle”viti”in materiale biocompatibile nell’osso che si chiamano impianti.
Contrariamente ad una credenza tuttora comune tra i pazienti odontoiatrici, l‘intervento di implantologia non è né difficile né doloroso nè costoso e presenta una percentuale di successo molto elevata, attorno al 94-96%.

Cosa viene fatto?
Vengono inseriti nell’osso mascellare o mandibolare (privo del dente naturale) dei pilastri che, una volta integrati nell’osso stesso, potranno supportare un dente artificiale idoneo a svolgere la sua funzione.
Il paziente viene preparato all’intervento chirurgico seguendo il “protocollo AZ”, fatto di un mix di preparati omeopatici, ozonoterapia e antibioticoterapia locale.
A seconda delle situazioni e del modello di impianto l’intervento chirurgico vero e proprio può essere effettuato in un solo tempo (lasciando alla fine dell’inserimento endosseo dell’impianto una piccola porzione dello stesso, la vite di guarigione, che poi servirà di connessione al dente, al di fuori della gengiva) o in due tempi, (una piccola incisione gengivale utilizzata per esporre nel cavo orale la parte più esterna dell’impianto, la vite tappo, che verrà sostituita dalla vite di guarigione). Quindi si parla nel primo caso di immersione parziale e nel secondo di immersione totale, rispetto al tessuto gengivale.
Dopo l’intervento chirurgico occorre aspettare un tempo variabile tra i 2-3 mesi di un impianto nella mandibola ai 4-6 mesi di un impianto nella mascella, per poter procedere alla protesizzazione ovvero al Carico Implantare, con un dente artificiale in metalloceramica, materiali di elevato valore estetico. La connessione può avvenire in varie modalità, a seconda del tipo d’impianto, delle necessità del paziente e delle componenti estetiche, e puo’ essere avvitata o cementata.
L’impianto dentale inoltre riproduce quello stimolo funzionale tipico della radice naturale sull’osso, che gli permette di mantenere nel tempo forma e anatomia, evitando perciò il processo di riassorbimento (atrofia ex non usu) che consegue alla perdita dei denti e che è ancora più marcato sotto la pressione delle dentiere.

Come è fatto un impianto dentale?
I pilastri in titanio sono oggi per lo più cilindrici, ma posso essere anche conici, di varia lunghezza e diametro per potersi adattare alle diverse configurazioni del segmento d’osso disponibile al loro inserimento. Sono costruiti in titanio, metallo di larghissimo uso in chirurgia per la sua neutralità biologica che ne assicura l’accettazione dell’ organismo. La loro superficie è trattata in modo da esaltare la possibilità di OSTEOINTEGRAZIONE (ovvero dell’incorporamento totale nella compagine ossea) che in ricerca è stata ben studiata ed accertata grazie alla microscopia elettronica: il rigetto in implantologia dentale non esiste, non essendoci alcuna possibilità di reazione immunologica sfavorevole come succede nei trapianti eterologhi (da donatori), motivo per cui se un impianto viene perduto si parla di mancata integrazione.


Gli impianti da noi utilizzati sono prodotti e confezionati a norma di legge europea e americana (certificati CEE e FDA) e vengono pertanto accompagnati da un certificato che può essere visionato e conservato dal paziente a sua garanzia.

Come si inserisce un impianto?
Nel nostro studio viene preparata una stanza sterile, in cui viene fatto accomodare il paziente che poi viene ricoperto con teli sterili. L’intervento viene eseguito in anestesia locale, e per applicare l’impianto è necessario fare una piccola incisione sulla gengiva, viene preparato il sito con delle frese dedicate e quindi viene inserito l’impianto nell’osso e suturato. L’intervento, per un singolo impianto, dura circa 20 minuti . Al termine al paziente viene prescritta una cura di antibiotici e antinfiammatori per escludere infezioni e disagi postoperatori. E’ anche possibile eseguire l’intervento con una blanda sedazione, utilizzando il protossido di azoto; questo rende il paziente più tranquillo anche se perfettamente sveglio e collaborante. La rimozione delle strutture chirurgiche avviene dopo circa 7-10gg dall’intervento.

Quali controindicazioni assolute esistono per l’implantologia?
1) Pazienti affetti da malattie sistemiche,
2) Pazienti in terapia con bifosfonati,
3) Pazienti con diabete non compensato,
4) Pazienti con disturbi della coagulazione
5) Pazienti sottoposti a radioterapia negli ultimi 6 mesi
6) Pazienti in fase di crescita

Quali controindicazioni relative esistono per l’implantologia?
1) Pazienti con osteoporosi generalizzata
2) Pazienti che non siano stati educati con successo ad un elevato tenore di igiene orale domiciliare, o che non acconsentano ad un controllo professionale cadenzato (attuato dall’ igienista dentale laureata) della loro igiene. Questo perché la resistenza all’infezione causata dalla placca batterica di un’unità implantoprotesica è molto minore che per un dente naturale essendo diverso il loro relativo apparato di sostegno. La radice di un dente naturale è infatti connessa con l’osso attraverso la mediazione del legamento parodontale, assente invece lungo il cilindro di titanio che per l’appunto si osteointegra cioè si raccorda direttamente all’osso. L’osso di sostegno dentale e implantare è particolarmente vulnerabile alle infezioni ma, nel caso degli impianti, viene difeso solo dal manicotto gengivale per la mancanza del legamento parodontale costituito da un resistente tessuto connettivale. Sempre per lo stesso motivo la placca batterica, una volta passata la porta gengivale si propaga rapidamente lungo l’impianto diffondendo l’infezione all’osso più profondo.
 
Che vantaggi otteniamo nell’implantologia dentale?
1) Sostituzione del dente o dei denti mancanti in modo funzionale, ed estetico.
2) Conservazione dell’integrità dei denti naturali vicini ai denti mancanti che non vengono coinvolti nella protesi.
3)Ricostruzione e conservazione dell’anatomia di osso e gengive delle aree edentule.

Quanto dura un impianto?
Quando l’impianto è perfettamente integrato nell’osso e la protesi viene correttamente costruita e rimane stabile e funzionante nel tempo si puo’parlare di successo implantare. I controlli devono essere periodici nel tempo e valutati dall’odontoiatra e dall’igienista poiché l’impianto, a differenza dei nostri denti, non fa male e quindi i sintomi di eventuali infezioni ed infiammazioni possono passare inosservati e non essere avvertiti dal paziente se non quando diventano importanti. Il controllo quindi serve a preservare e ad allungare la vita di un impianto come quella di un dente naturale.

Cos’è la TMI?
La TMI è un sistema implantoprotesico con caratteristiche peculiari che consente di effettuare l’inserimento di protesi del tutto simili alla vera natura dei denti, con un intervento rapido, in anestesia locale, che esclude qualsiasi reazione infiammatoria post-operatoria. I metodi tradizionali (ponti, corone, protesi dentali parziali e dentiere) utilizzati per reintegrare un dente mancante, determinano significativi svantaggi in termini di aspetto e funzionalità ed inoltre non preservano l’osso e la struttura del viso. Per sostituire un dente mancante con un ponte fisso, ad esempio, i denti adiacenti vengono limati per assicurarne il suo posizionamento; a ciò si aggiunge il deterioramento dell’osso dovuto sia alla mancanza della radice che al maggiore carico che i denti di supporto devono sostenere. Gli impianti utilizzati dalla TMI invece, sostituendo le radici dei denti mancanti, preservano l’osso e la forma del viso; inoltre garantiscono una eccellente stabilità già subito dopo l’intervento, una ricostituzione di una quantità d’osso superiore alla media ed una durata equiparabile a quella dei denti naturali

Cos’è l’all on four?
Si tratta di una tecnica chirurgica rivoluzionaria che si prefigge di essere la soluzione più semplice e meno invasiva per risolvere l’edentulismo totale con una protesi fissa. Questa tecnica permette, con l’inserimento di soli quattro impianti dentali messi in posizioni strategiche, di posizionare nella stessa giornata la protesi fissa a carico immediato, ridando così in brevissimo tempo un sorriso nuovo. Vi è una riduzione, rispetto alle metodiche tradizionali, dei tempi terapeutici, in quanto l’inserimento degli impianti ed il posizionamento della protesi provvisoria fissa avvengono nella stessa giornata, riducendo anche al minimo i disagi per il paziente; inoltre vengono sfruttate quelle zone della bocca dove l’osso solitamente non si riassorbe, non sono quindi necessari interventi di innesti o aumento d’osso e quindi la spesa totale risulta alla portata di tutti.