Dieta e impatto ambientale, servono scelte rivoluzionarie! | AZdentist
Dieta e impatto ambientale, servono scelte rivoluzionarie! | AZdentist

Cresce, con l’aumento della popolazione mondiale, la necessità di produzione e consumo sostenibili di prodotti alimentari, dato che la produzione di cibo è responsabile del 20-30% dell’impatto totale ambientale di tutti i consumi. In particolare, il settore agricolo è responsabile del 10-12% dell’emissione globale di gas serra (GHG), e questo numero sale a fino al 30% tenendo conto delle emissioni indirette, come la produzione di fertilizzanti e l’impoverimento del suolo.

Quale è la dieta ideale secondo l’OMS?

Secondo la definizione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO, 2010), anche le diete sostenibili dovrebbero essere salutari, ovvero con  frutta, verdura, legumi, noci e cereali integrali, con limitate quantità di zuccheri liberi, sale e grassi, e una quantità di calorie che è in equilibrio con dispendio energetico (WHO, 2015), per evitare un incremento dei quasi 2 miliardi di adulti in tutto il mondo in sovrappeso nel 2014, con conseguente maggiore prevalenza di malattie croniche come le cardiovascolari e il diabete.
Il miglioramento della qualità nutrizionale della dieta può anche portare alla riduzione dell’impatto ambientale ma non sempre, e lo documentano parecchi studi.

Uno studio olandese ha cercato quale dieta fosse sana e sostenibile.

Gli scenari includevano una dieta sana con o senza carne e le stesse diete in cui vengono scelti solo alimenti con emissioni di GHG (in kg equivalenti di CO2) relativamente basse. 
L’effetto sulle emissioni di gas serra cambiando le abitudini alimentari olandesi attuali con una dieta sostenibile, ma la più simile alle assunzioni attuali, variava da -13% per gli uomini di età compresa tra 31-50 anni a + 5% per le donne di età compresa tra 19-30 anni.
Sostituire la carne e / o consumare solo alimenti con emissioni di GHG relativamente basse ha portato a una riduzione media delle emissioni di gas serra variabile dal 28 al 46%.
Però, consumare solo alimenti con basse emissioni di gas serra ha soddisfatto un minor numero di Dietary Reference Intakes (DRIS) rispetto agli altri scenari dieta sana, anche se in tutti gli scenari di dieta salutare il numero di DRI riscontrati era uguale o superiore a quello della dieta attuale.

Cosa dimostra lo studio olandese?

Dimostra che le diete basate sulle linee guida dietetiche non riducono sostanzialmente l’impatto ambientale, quando queste diete rimangono il più vicino possibile alla dieta attuale, ma eliminando la carne dalla dieta o consumando solo cibi con emissioni relativamente basse di gas serra, le emissioni si ridurrebbero di circa un terzo.
Alimenti come caramelle, condimenti per piccoli pasti, cracker, caffè e oli e grassi hanno una emissione di GHG associata più bassa per porzione. Alimenti come la pasticceria, i latticini, gli snack fritti, le zuppe e le carni lavorate hanno la più alta emissione di GHG per porzione.