3 milioni di italiani soffrono di parodontite | AZdentist
3 milioni di italiani soffrono di parodontite | AZdentist

3 milioni di italiani soffrono di parodontite, ma non sembrano essere consapevoli del problema.

 Gli italiani hanno poca consapevolezza di quali siano i disturbi gengivali, delle cause e di come attivarsi per affrontarli e prevenirne complicanze e sono molti i cittadini che presentano i sintomi ma non li sanno ricondurre alla patologia che, pur a vari livelli di intensità, sembra interessare il 65% della popolazione.

E, a fronte di una scarsa conoscenza dei disturbi del cavo orale, si rileva anche una bassa reattività nel gestire il problema.

  • Così, solo un italiano su due si rivolge a un professionista (57%),
  • mentre il restante 43% chiede consiglio ad amici e parenti, cerca informazioni sul web o non se ne occupa affatto.   

In questo quadro, diventa ancora più importante che odontoiatri e igienisti dentali siano promotori di salute, ricercando la cooperazione da parte del paziente.  

 Ci sono evidenze scientifiche?

A tracciare il quadro l’indagine promossa da Gsk Consumer Healthcare e condotta, su 2mila persone dai 25 anni di età in su, dall’Istituto di ricerca Gfk per fotografare la consapevolezza degli italiani relativa ai disturbi gengivali, che è stata presentata in occasione dell’evento organizzato a Milano “Viaggio nei disturbi gengivali degli italiani. Dalla consapevolezza alla prevenzione”.  

 “Otto italiani su 10 dichiarano di soffrire di almeno un disturbo del cavo orale” :

  • “tra cui sensibilità dentinale (48%),
  • gengivite (47%),
  • problemi di placca e tartaro (42%) e
  • alito poco fresco (29%)”.

Ma a emergere, per quanto riguarda i problemi parodontali, è una scarsa consapevolezza.

 “Accanto al 47% di individui che sono consapevoli di essere interessati dalla gengivite, se ne aggiunge circa un 18% che presenta i sintomi, ma non li sa ricondurre alla patologia. E il risultato è che due italiani su tre soffrono di questo problema, pari a 23 milioni di individui (65%)”.

Con diversi livelli di intensità: di questi

  • “il 26% lamenta una frequenza relativa alla comparsa dei sintomi che oscilla da una volta al giorno a una volta al mese;
  • il 41% da una volta ogni tre mesi a una volta l’anno;
  • il 33% riferisce di osservare i sintomi raramente”.  

 L’indagine mette anche in evidenza come “i disturbi parodontali siano un tema che non desta particolare preoccupazione tra i cittadini, a differenza di altre problematiche del cavo orale, quali erosione dentale e carie”. Alla domanda poi su quale siano le cause che portano alla patologia, “gli intervistati citano spazzolamento troppo forte dei denti (27%), invecchiamento (21%), e solo al terzo e quarto posto vengono individuate cause collegate alle proprie abitudini, come igiene orale superficiale (19%) e mancanza di una regolare pulizia professionale (15%)”.   

Di fronte a questo quadro, quale è il comportamento degli italiani?   

“Quello che emerge è che a fronte di una scarsa conoscenza dei disturbi del cavo orale, si rileva anche una bassa reattività nel risolvere il problema.

  • solo uno su due si rivolge a un esperto per un consiglio (57%) – dentista, igienista dentale, farmacista –
  • mentre il restante 43% chiede consiglio ad amici e parenti, cerca informazioni sul web o non se ne occupa affatto”.

Un altro aspetto è che “tra chi si è rivolto al dentista o all’igienista,

  • la maggior parte riferisce di aver ricevuto una consulenza a 360 gradi, con focus su buone abitudini di igiene orale e informazioni sui fattori che favoriscono l’insorgenza del problema”.
  • In generale, “il 9% degli italiani dichiara di non essere mai andato da dentista e
  • il 29% meno di una volta all’anno.

Numeri purtroppo bassi. Tra coloro che sostengono di andare dal dentista, due persone su tre vi si recano per effettuare un check up o una pulizia dentale o entrambi, quindi in un’ottica di prevenzione e non solo curativa, mentre circa un terzo vi si reca solo nel caso in cui riscontri problemi gravi.  

Se è vero che non tutte le gengiviti non trattate evolvono in parodontite, è altrettanto vero che tutte le parodontiti sono l’evoluzione di una gengivite, senza dimenticare che la parodontite è una malattia molto diffusa, rappresentando la sesta patologia al mondo per incidenza.

Interessa il 45-50% della popolazione e all’interno di questa fetta tra il 10-15% presenta una forma severa.

La sensibilizzazione del paziente, la sua educazione a conoscere la patologia, ma soprattutto l’istruzione a manovre di igiene orale corrette, con un percorso di apprendimento, sono fondamentali e a fronte di una diffusione capillare di questo approccio da parte di odontoiatri e igienisti si avrebbe un abbattimento dell’incidenza della patologia”. Ecco allora che “ribadiamo la necessità di programmare interventi sulla popolazione di vasta scala per sensibilizzare sul tema e per portare avanti il concetto che la prevenzione passa dall’odontoiatra e dall’igienista, ognuno con le sue competenze”.